2010ArchivioCASA MASACCIO

Doppio legame / double bind

Opere di: Artan Shabani, Lek M. Gjeloshi, Helidon Gjergji, Venera Kastrati, Armando Lulaj, Alban Muja, Arta Ngucaj & Arben Beqiraj, Alketa Xhafa, Driant Zeneli, Fani Zguro.

La mostra “Doppio legame/Double bind” a cura di Valerio Dehò e Andi Tepelena, promossa da Casa Masaccio arte contemporanea/ Comune di San Giovanni Valdarno in collaborazione con la Galleria Carini e Donatini, dalla Provincia di Arezzo e dalla Regione Toscana, con il patrocino dell’Ambasciata della Repubblica di Albania in Italia e dal Ministero del Turismo, della Cultura, della Gioventù e dello Sport della Repubblica di Albania, presenta un interessante spaccato sull’arte albanese contemporanea.
Una scena artistica in fermento, che sta diventando uno dei punti di riferimento in Europa, grazie ai numerosi giovani artisti impegnati nella ricerca di nuovi contenuti e forme espressive.
Molti degli artisti nati negli anni ottanta della nazione mediterranea si sono costruiti un’immagine dell’Occidente attraverso le visite in Italia o le trasmissioni televisive delle reti italiane. Gli scambi Italia-Albania sono stati certamente privilegiati e si è creato un rapporto profondo tra le due culture. Inoltre molti giovani artisti hanno studiato presso le Accademie di belle arti del nostro paese e per questo si è creato un doppio legame cioè uno scambio comunicativo stretto e intimo tra le due culture. Questo rapporto è così stretto che viene privilegiato nella lettura del mondo sociale ed economico occidentale. Da un lato è vero che molti artisti hanno preso le distanze dal vecchio mondo comunista che hanno trovato nel proprio paese, dall’altro sono estremamente critici rispetto all’immissione violenta del capitalismo nella propria cultura.
Nelle loro opere viene fuori una critica del potere che è contro ogni ideologia, lo svelamento di rapporti sociali e di potere che vengono denunciati con intelligenza nelle loro opere.
Quindi l’esposizione mette in evidenza questo doppio sguardo tra chi vive una realtà diversa da quella che gli è stata consegnata dalla tradizione o dalla propria storia, e la difficoltà di vivere una nuova condizione e stile di vita. L’arte giovane albanese vive in una doppia dimensione che consente una lettura critica del mondo attuale ma senza nessuna nostalgia per il passato.
Per questo emergono spesso critiche al potere esclusivamente economico e l’esigenza di creare una coscienza critica nei cittadini , senza accettare acriticamente lo stile di vita europeo e occidentale.
A differenza della scena artistica albanese precedente negli artisti albanesi della rassegna non c’è nessuna volontà di rivendicare un contesto di appartenenza locale.
Emerge piuttosto quello di sottolineare su scala globale il confine tra poteri economici differenti e disparità sociali. Temi come quello della xenofobia, rispetto ai processi di esclusione o integrazione, e la presentazione di una sorta di archivio mainstream del dissenso permanente.
L’arte conserva memoria delle origini ma è soprattutto sguardo critico, doppio legame che stabilisce una sorta d’intesa tra lo spettatore e l’artista. Ogni supermento etnico-culturale è visto non in chiave di un’ acritica accettazione dell’esistente, ma quello del confronto tra l’utopia del mondo seguente al crollo del comunismo e la realtà effettiva dei rapporti di potere sempre più economici piuttosto che ideologici o di alternative visioni del mondo.

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Inaugurazione sabato 13 novembre 2010 ore 18.00

ORARI MOSTRA: 16:00-19:00 Festivi 10:00-12:00 16:00-19:00 lunedì chiuso

INGRESSO: gratuito

casa masaccio / centro per l’arte contemporanea
52027 San Giovanni Valdarno
Corso Italia, 83
Tel. 055 9126283
casamasaccio@comunesgv.it
www.casamasaccio.it


www.generacomunicazioni.tv

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