ART ON FILM 2017
Opere di: GIOVANNI GIARETTA (1983); RICCARDO GIACCONI (1985); GIACOMO RAFFAELLI (1988); DIEGO TONUS (1984)
Rassegna di film e video d’artista promossa in collaborazione con l’associazione Lo schermo dell’arte Firenze a cura di Desdemona Ventroni
Domenica 26 novembre
ore 17.30 | Palazzo d’Arnolfo – Museo delle Terre Nuove| Piazza Cavour 1
Presentazione della rassegna, incontro con gli autori e proiezione dei film:
– GIACOMO RAFFAELLI, The Ghost and Big Dog, 2016, HD video, 10′ 27”
– GIOVANNI GIARETTA, The Sailor, 2017, Full HD video, 9′
– RICCARDO GIACCONI, Due, 2017, Super 16mm film trasferito in HD, 16’55”
– DIEGO TONUS e DAVID BERNSTEIN , Critique Session, 2015, 4K Film, Sonoro, 31′
28 novembre – 31 dicembre 2017
Casa Giovanni Mannozzi | Corso Italia, 105
ART ON FILM 2017
La rassegna di film e video d’artista viene allestita negli spazi di Casa Giovanni Mannozzi.
Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea, in collaborazione con l’associazione Lo schermo dell’arte di Firenze, presenta la seconda edizione della rassegna ART ON FILM proponendo per il 2017 una nuova selezione di film e video realizzati da artisti e filmmaker italiani under 35.
La rassegna, a cura di Desdemona Ventroni, si inserisce nelle attività di Casa Masaccio di supporto alla produzione e alla diffusione delle arti visive contemporanee e si rivolge in particolare ad un pubblico giovane. Grazie anche alla presenza degli autori dei film invitati a San Giovanni Valdarno a introdurre le proiezioni dei loro lavori, ART ON FILM 2017 intende proporsi come un’occasione di avvicinamento e di riflessione sulle figure, sui temi e sulle pratiche individuate tra le più originali e rappresentative dell’attuale panorama artistico e delle moving images.
Sinossi e biografie
GIACOMO RAFFAELLI
The Ghost and Big Dog, 2016, HD video, 10′ 27”
The Ghost and Big Dog è un film ispirato alla rivoluzionaria scoperta delle onde gravitazionali. L’esistenza di tale fenomeno fu predetta da Albert Einstein nel 1916 come parte della teoria della relatività generale, tuttavia è rimasta una misteriosa ipotesi per un intero secolo. Almeno fino all’11 febbraio 2016, quando la comunità scientifica ne ha annunciato al mondo la prima osservazione, aprendo così un capitolo del tutto nuovo nella nostra conoscenza dell’universo. Il film è interamente girato nei laboratori di VIRGO, l’esperimento italiano con sede a Pisa che ha partecipato alla scoperta. Il lavoro esplora il tentativo degli scienziati di immobilizzare totalmente l’apparato operativo di VIRGO, attraverso una struttura che però è di fatto in movimento costante. Così facendo, The Ghost and Big Dog cerca di indagare gli aspetti più prettamente sensibili dell’esperimento, mostrandone la relazione intrinseca con il corpo e il suono.
Giacomo Raffaelli (Rovereto, 1988) è un artista visivo e ricercatore. Si forma inizialmente nell’ambito delle arti visive con una laurea in Fine Art Photography presso Camberwell College of Arts, e in seguito in scienze politiche con un Master in Public Affairs presso Sciences Po. Dal 2014 collabora con centri di ricerca scientifica quali National Physical Laboratory a Londra, Osservatorio Astrofisico di Arcetri a Firenze e Danish Institute of Fundamental Metrology a Copenhagen. Nel 2013 e 2014 ha ricevuto il CCW Artist Moving Image Film Fund. Ha partecipato a Visio 2014. Attraverso l’uso di video, suono e fotografia la sua pratica opera un riesame degli aspetti più periferici della ricerca scientifica. Applicando strategie di inchiesta sociologica ai territori della metrologia e dell’astrofisica, le sue opere prendono la forma di film e lezioni performative che indagano i campi di significati antropologici e filosofici originati dalla scienza, in particolare la relazione tra immagini e materia nel mondo digitale e l’agire politico delle istituzioni scientifiche.
GIOVANNI GIARETTA
The Sailor, 2017, Full HD video, 9′
Una voce fuori campo racconta la storia di un marinaio che sogna una patria mai avuta; giorno dopo giorno, il marinaio costruisce la sua nuova terra nativa modellandola sulla sua immaginazione. Ispirato al dramma statico O Marinheiro di Fernando Pessoa, il film riguarda la nozione di ciò che chiamiamo ‘casa’ e ‘straniero’, affrontando contemporaneamente questioni legate alla lingua e alla traduzione. Giocando con la percezione, confondendola e mescolandola, le immagini dei paesaggi ingannano gli occhi dello spettatore creando illusioni e giochi d’ombra, mentre la voce femminile parla Na’vi un linguaggio inventato artificialmente creato su commissione per il film Avatar. Come una seconda voce, i sottotitoli suggeriscono una relazione tra parole, immagini e immaginazione.
Giovanni Giaretta (Padova, 1983) vive e lavora ad Amsterdam. Dopo la laurea in Design del Prodotto e della Comunicazione Visiva allo IUAV di Venezia, nel 2010 ha preso parte al programma di residenza della Dena Foundation for Contemporary Art a Parigi e più recentemente a De Ateliers ad Amsterdam.
Il suo lavoro è stato esposto in Italia e all’estero, in istituzioni e luoghi quali: La Criée (Rennes, FR); Tegenboschvanvreden, (Amsterdam, NL); Foundation Botin (Santander, SP); Musée Départemental d’Art Contemporain de Rochechouart, (Rochechouart, FR); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, (Torino, IT); Motive Gallery (Amsterdam, NL). I suoi video sono stati proiettati all’International Film Festival, Rotterdam (Rotterdam, NL) e al New Horizons International Film Festival (Wroclaw, PL).
La sua ricerca attuale si concentra sul rapporto tra percezione e alterazione durante la notte. Nell’ultimo anno, per proseguire tale ricerca, Giaretta ha lavorato come portiere notturno in un hotel di Amsterdam.
RICCARDO GIACCONI
Due, 2017, Super 16mm film trasferito in HD, 16’55”
Milano 2, quartiere residenziale alla periferia di Milano. Costruito tra il 1970 e il 1979 come una città utopica, è stato il primo ambizioso progetto urbanistico di Silvio Berlusconi. Ciò che oggi a prima vista può sembrare un’anonima periferia, è stato il laboratorio per una vera e propria forma-di-vita, che nei decenni del berlusconismo si è diffusa a livello nazionale e che ha trasformato radicalmente la cultura italiana.
Riccardo Giacconi (1985) vive e lavora tra Venezia e Milano. Ha studiato arti visive presso l’Università IUAV di Venezia, la UWE di Bristol e la New York University. Il suo lavoro è stato presentato in varie esposizioni, fra cui ar/ge kunst (Bolzano), MAC (Belfast), WUK Kunsthalle Exnergasse (Vienna), FRAC Champagne-Ardenne (Francia), tranzitdisplay (Praga), Peep-Hole (Milano), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino). E’ stato artista in residenza presso: Centre international d’art et du paysage (Vassivière, Francia), Lugar a Dudas (Cali, Colombia), La Box (Bourges, Francia), MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma.
Nel 2016 ha ricevuto il premio di produzione video ArteVisione, a cura di Sky Arte e Careof.
Ha presentato i suoi film in diversi festival, fra cui il New York Film Festival, l’International Film Festival Rotterdam, il Festival Internazionale del Film di Roma, il Torino Film Festival, Visions du Réel, il FID Marseille International Film Festival (dove ha vinto il Grand Prix della competizione internazionale nel 2015) e il Filmmaker Festival di Milano (Primo Premio “Prospettive” 2015). Nel 2007 ha co-fondato il collettivo Blauer Hase, con cui cura la pubblicazione periodica Paesaggio e il festival Helicotrema.
DIEGO TONUS e DAVID BERNSTEIN
Critique Session, 2015, 4K Film, Sonoro, 31′
Courtesy gli artisti e Giorgio Fasol, AGI Verona Collection
Può diventare lo spazio critico uno spazio per la narrazione o per altri tipi di pratiche che non determino solo la qualità dell’opera d’arte? Critique Session è un ‘silent-film’ basato su una performance-laboratorio, realizzata partendo da uno script che mette in scena una discussione su un’opera d’arte. La performance include tutti coloro che leggono il copione, pertanto anche gli spettatori che possono leggerlo tramite i sottotitoli del film in inglese. Il testo parla di un’opera d’arte che non esiste, che il pubblico prova ad immaginare attraverso queste parole. Poichè non esiste un lavoro visibile, le parole e le azioni degli attori diventano il punto centrale. Il video gioca con i cliché legati alla critica d’arte, e si domanda se sia possibile una modalità di azione alternativa. Nato in collaborazione con l’artista David Bernstein (Texas) e girato al Center for Contermporary Art di Vilnius (CAC), il film è collegato a un workshop e a proiezioni fatte a Villa Panza di Biumo nel 2015.
Diego Tonus (1984) vive e lavora tra Amsterdam e Londra. Ha studiato Arti Visive presso l’Univeristà IUAV (Venezia) e ha conseguito un Master in Arti Visive presso il Sandberg Institute (Amsterdam). Nel 2016 ha partecipato alla Quadriennale di Roma e precedentemente ha esposto presso WIELS, Bruxelles (2015); De Appel (2015); Van Gogh Museum (2015); CCA Singapore (2014); Palais de Tokyo, Parigi (2013); Fondazione Sandretto Torino (2013) e Kunstverein Nürnberg (2013). Si ricordano inoltre la personale presso Stedelijk Museum Bureau Amsterdam del 2013 e la proiezione del film Hour of the Wolf, Padiglione Danese, Giardini Biennale Venezia, 2011. I suoi film sono stati presentati internazionalmente: Hammer Museum Los Angeles (2016); Whitechapel Gallery Londra (2015) e Kunsthalle Gwangju (2011). Nel 2014 ha ricevuto la borsa di sudio del Mondriaan Fonds. Tonus è stato nominato per diversi premi che includono Performance Act Award, Trento, 2015 e Add Fire – Premio Furla, 2012 (Bologna). Nel 2017 ha inaugurato una doppia personale con Elisa Caldana a ar/ge kunst – Kunstverein Bolzano, a cura di Emanuele Guidi. La parola e le sue trasformazioni in senso narrativo e fonetico, sono al centro della sua pratica artistica che attraversa differenti media, con un particolare riguardo al video e al film.
INGRESSO GRATUITO
Rassegna realizzata nell’ambito del progetto di iniziativa regionale Toscanaincontemporanea2017
Casa Giovanni Mannozzi | Corso Italia, 105
orari: feriali 15-19, festivi 10-12 / 15-19