Massimo Bartolini si forma all’Accademia di Belle Arti di Firenze e al 1993 risale la sua prima mostra personale. Fin dagli esordi ha usato diversi media espressivi ed ha focalizzato la sua attenzione nella progettazione di elementi che richiamino i nostri sistemi percettivi e siano in grado di trasformare lo spazio. Ha esposto in personali a livello internazionale presso GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, 2005; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2003; Museu Serralves – Museu de Arte Contemporânea, Porto, 2007. Tra le numerose manifestazioni internazionali si ricordano Manifesta 4 (Francoforte, 2002), alla 2a Biennale di Santa Fe (1997), alla Biennale di Venezia nel 2005 e nel 1999, nel 2011 alla Triennale di Yokohama, e nell’anno successivo a documenta 13, Kassel.
– data 1998
– titolo Richiamo
– tecnica scultura site-specific
– dimensione 950 cm
– descrizione: L’opera Richiamo è una scultura site specific creata per lo spazio espositivo di Casa Masaccio in occasione della mostra personale del 1998 a cura di Rita Selvaggio. La struttura della scultura segue le forme delle scale interne della casa del famoso pittore in modo da costituire un corrimano. Richiamo in questo modo accompagna l’ascesa del visitatore al piano superiore della mostra, costituita appunto da continui dispositivi di modificazione spaziale. L’opera si costituisce come un corrimano in ottone, materiale utilizzato per la costruzione di strumenti musicali, che si contraddistingue per essere un ottimo conduttore di suoni, caratteristica sottolineata dal bocchino di tromba posto nel finale della scultura. Quello che apparentemente si conforma come un banale corrimano, si rivela in realtà un enorme strumento a fiato: come accade spesso nella poetica di Bartolini, questi oggetti e interventi si costituiscono come dei grimaldelli per scardinare la percezione del visitatore e portarlo a ripensare allo spazio e l’architettura di un luogo da un differente punto di vista.