2018ArchivioCASA MASACCIO

Lee Kit
Linger on, your lit-up shade

a cura di Rita Selvaggio
Inaugurazione sabato 23 giugno ore 19:00

Museo Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea ha il piacere di presentare la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana di Lee Kit (*1978, Hong Kong).

Linger on, your lit-up shade, include dipinti, testi, suoni immersivi, proiezioni e video che, pensati nella maggior parte per le stanze di questa casa e frutto di un lungo soggiorno a San Giovanni Valdarno, articolano il percorso espositivo in un unico ampio racconto, come se si trattasse di una sola grande tela. Tra casualità e coincidenza, con passo vellutato e indole nostalgica, la pratica di Lee Kit si serve anche in questa occasione di una tavolozza di colori pastello che, addolcendo gli elementi più malinconici e poetici delle nostre personali narrative, si coniuga a semplici materiali di uso quotidiano. Saponette, tovagliette da tè, scatole di cartone e contenitori di plastica, oggetti banali che, nella loro nudità essenziale e con gesto discreto e sottile, danno voce all’abituale, a ciò che ritorna ogni giorno raccontando della realtà dentro cui sempre siamo, quella corporea e quella dei “dintorni del corpo”.

I lavori che abitano questo secolare spazio domestico confermano il fascino dell’artista per l’ordinario e per quel “quotidiano” che, in ragione della sua estrema familiarità, sfugge completamente all’attenzione e alla memoria del soggetto che vi è immerso. Senza andare a cercare tanto lontano, Lee Kit rintraccia ciò che ci è da sempre molto vicino e che spesso non sappiamo riconoscere per quello che è, le piccole cose con i resti e i riti della vita di tutti i giorni e, per evitare che anneghino nell’indifferenza, le lascia parlare per quello che esse sono.

Come afferma l’artista stesso, Linger on, your lit-up shade, – “narra di quei momenti e pensieri che sovvengono quando ci si sveglia in una stanza, con la luce del sole che splende attraverso la tenda della finestra, ovunque ci si trovi. Si tratta di quei momenti e pensieri che difficilmente possono essere condivisi. Tranquilli, silenziosi, luminosi, tristi e già passati” -.

Una band cantava una volta,

Al primo amore non puoi sfuggire, al secondo amore provi pena”.

 

Dimentica l’amore. Ti chiedi cosa c’era tra la prima e la seconda catastrofe. (Dato che eri ancora vivo.) Era quella mattina, o una di quelle mattine. Come leggere le notizie del giorno, qualcosa è cambiato e ti da speranza. Hai avuto qualche brillante idea su un qualcosa. A proposito di una bella giornata, o sulla tua stessa vita nell’immediato futuro. Hai visto la  luce dal più profondo del tuo io, e la felicità che nasce come un cane che corre. Dopo un po’, ciò si mescola silenziosamente alla tristezza, senza lasciare alcuna traccia. Nella stessa mattina, nell’arco di un’ora o due, la felicità è sparita.

È emozione senza felicità. Forse ciò è catastrofico. Le cose che si nascondono dietro una smorzata solitudine indugiano discretamente sulla melodia di una bella canzone, come se il cantante smettesse di cantare all’improvviso mentre la musica continua ad andare. Una canzone triste in realtà non è poi così triste. Non  puoi  farci niente. (Lee Kit)

Linger on, your lit-up shade è stata possibile grazie al supporto della galleria Massimo De Carlo, Milano/Londra/Hong Kong

Lee Kit è nato nel 1978 a Hong Kong; vive e lavora tra Hong Kong e Taipei. Nel 2009, ha conseguito la laurea magistrale in discipline artistiche (MFA) presso l’Università cinese di Hong Kong e nello stesso anno è  stato uno dei finalisti del Sovereign Asian Art Prize 2009-10. La pratica di Lee Kit comprende una vasta gamma di media che vanno dalla pittura al disegno, dal video all’installazione, sino al tessuto dipinto a mano. La tavolozza pastello, tipica di Lee, traduce e sottolinea le apparentemente criptiche, ma profonde, indagini e riflessioni sulle abitudini e le tracce che modellano le consuetudini del vivere quotidiano, con la varietà e la mutevolezza di emozioni che queste includono.

Tra le sue mostre personali: I wanna tell you something good about yourself, Hara Museum, Tokyo (settembre 2018), Something you can’t leave behind, Massimo De Carlo, Hong Kong (2017); Hold your breath, dance slowly, Walker Art Centre, Minneapolis (2016); A Small Sound in Your Head, SMAK, Gent (2016); You (you), Hong Kong Pavillon, 55a Biennale di Venezia (2013), Every Breath You Take, Minsheng Art Museum, Shanghai (2012).

Le sue mostre collettive includono: All Watched Over by Machines of Loving Grace, Palais de Tokyo, Parigi (2017); The City, My Studio / The City, My Life, Kathmandu Triennale (2017); Jing Shen. The Act of Painting in Contemporary China, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2015); The Great Ephemeral, New Museum of Contemporary Art, New York (2015); Duchamp, UCCA, Pechino (2013); Printin’, MoMA Museum of Modern Art, New York (2012); No Soul for Sale, Tate Modern, Londra (2010).

Ingresso gratuito | Orari: feriali 15-19, festivi 10-12 / 15-19

Museo Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea has the pleasure to present the first solo exhibition to be held by Lee Kit (b. 1978, Hong Kong) in an Italian public institution

Linger on, your lit-up shade includes paintings, texts, immersive sounds, projections and videos that, conceived for the most part specially for the rooms of this building and the fruit of a long stay in San Giovanni Valdarno, turn the route through the exhibition into a single and all-encompassing account, as if it were just one big canvas. Between chance and coincidence, conducted at a velvety pace and in a nostalgic manner, Lee Kit’s practice on this occasion also makes use of a palette of pastel colours that, mellowing the more poetic and melancholic elements of our personal narratives, employs simple materials of everyday use: cakes of soap, place-mats, a cup of steaming hot coffee, cardboard boxes and plastic containers. Banal objects that, in their essential nudity and with discreet and subtle gestures, give voice to the habitual, to what returns every day, bringing us back to the reality in which we always live, that of the body and the ‘environs of the body’.

The works that inhabit this centuries-old domestic space provide a confirmation of the artist’s fascination with the ordinary and the accustomed, with that ‘daily existence’ which, because of its extreme familiarity, completely escapes the notice and the memory of the person who is immersed in it. Without going to look very far away, Lee Kit tracks down what has always been very close to us and that we are often unable to recognize for what it is, the little things with the remains and the rituals of daily life; and, to avoid their being drowned in indifference, he lets them speak for themselves.

As the artist himself puts it, Linger on, your lit-up shade ‘is about some moments and thoughts that happened when we woke up in a room, with the sunlight shining through the window curtain, wherever we were. Those moments and thoughts that could hardly be shared. Peaceful, quiet, bright, sad and done.’

 

‘A band once sang,

“The first love you can’t escape, the second love, it feels like pain.”

 

Forget  about love. You wonder what was between the first and the second catastrophes. (Given that you were still alive.) It was that morning, or those mornings. Like reading the morning news, something changed and it brought hope. You had some nice ideas about something. About a beautiful day, or your life in the near future. You saw the light from your innermost self, happiness arose like a running dog. After a while, it blended with sadness and weariness quietly, without a trace. In the same morning, within an hour or two, happiness has gone.

It is excitement without happiness. Perhaps it is catastrophic. The things that hid behind the muted solitude discreetly linger on the melody of a beautiful song, as if the singer were to stop singing all of a sudden, and the music go on. A sad song is actually not that sad. Nothing could be done. (Lee Kit)

Linger on, your lit-up shade has been made possible by the support of the Galleria Massimo De Carlo, Milan/London/Hong Kong

Lee Kit was born in 1978 in Hong Kong; he lives and works in Hong Kong and Taipei. He obtained an MFA in 2009 at the Chinese University of Hong Kong and in the same year was one of the finalists for the Sovereign Asian Art Prize 2009-10. Lee Kit’s work encompasses a wide array of mediums that include painting, drawing, video, installations and hand-painted cloth. Lee’s signature pastel palette translates and enhances the apparently cryptic but profound investigations and reflections on the habits and traces that shape the practice of everyday life, with the array of ever-changing emotions that it embraces.

His solo exhibitions include: I wanna tell you something good about yourself, Hara Museum, Tokyo (forthcoming: 2018); Something you can’t leave behind, Massimo De Carlo, Hong Kong (2017); Hold your breath, dance slowly, Walker Art Centre, Minneapolis (2016); A Small Sound in Your Head, SMAK, Ghent (2016); You (you), Hong Kong Pavilion, 55th Venice Biennale, Venice (2013); Every Breath You Take, Minsheng Art Museum, Shanghai (2012).

His group exhibitions include: All Watched Over by Machines of Loving Grace, Palais de Tokyo, Paris, France (2017); The City, My Studio / The City, My Life, Kathmandu Triennale (2017); Jing Shen. The Act of Painting in Contemporary China, PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea), Milan (2015); The Great Ephemeral, New Museum of Contemporary Art, New York (2015); Duchamp, UCCA, Beijing (2013); Printin’, MoMA (Museum of Modern Art), New York (2012); No Soul for Sale, Tate Modern, London (2010).

Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea
Corso Italia 83, 52027 – San Giovanni Valdarno
Tel. 055 9126283
casamasaccio@comunesgv.it

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