Laureato in lettere, Alberto Moretti, esordisce come artista intorno alla metà degli anni Quaranta con disegni e dipinti figurativi che richiamano l’espressionismo, ma volgendo presto all’astrazione geometrica. Dopo un avvicinamento alle esperienze informali, dal 1959 sperimenta opere di sintesi tra Informale e New Dada. Negli anni Sessanta la sua ricerca muta in direzione di una Nuova Figurazione e della Pop Art con nuovi dipinti e collage che gli permettono di portare avanti alcune riflessioni sull’Arte Concettuale. Negli anni Settanta l’artista usa la cinepresa e la fotografia per integrare la sua ricerca. Nel 1972 fonda a Firenze la Galleria Schema e nel 1978 partecipa alla Biennale di Venezia. Negli anni Ottanta espone in importanti rassegne internazionali d’arte e di cinema d’artista. Muore a Prato il 29 Maggio 2012.
– data: 1965
– tecnica: collage
– dimensione: 64 x 55 cm
– descrizione: L’opera di Alberto Moretti, Gratis, un olio su tela con inserti in cartone, ben rappresenta il periodo in cui l’artista si avvicina al movimento della Pop Art. Sebbene l’utilizzo del cartone, in questo caso a guisa di dischi in vinile, ricordi maggiormente gli esperimenti del Cubismo, l’inserimento di prodotti e scritte tipiche della cultura consumistica e della società di massa e la scelta di colori puri, vividi e squillanti, come lo sfondo a righe oblique gialle e verdi, aiutano l’artista a creare un senso di matericità e di attaccamento alla realtà caratteristico della produzione pop. La nuova metodologia di comunicazione portata dai mass media per Moretti diventa quindi al contempo una possibilità per trasformare il linguaggio pittorico e realizzare quadri che come sottolinea lo stesso artista “potevano sembrare pubblicità”, e spunto di riflessione sulla società e sull’arte.
La composizione presente all’interno della collezione risulta possedere inoltre un forte intento ironico: è proprio la parola “gratis”, che da’ il titolo alla composizione e che campeggia al centro della composizione, a dare questo input e a connotare il significato dell’opera.